Stimolare l'apertura delle scuole italiane al mondo
Descrizione e obiettivi del progetto
Le scuole italiane, da sempre riconosciute tra le migliori per la preparazione culturale degli studenti, non sono altrettanto efficienti nello sviluppare tematiche rivolte all’internazionalizzazione culturale.
I programmi scolastici, infatti, non sono rimasti al passo con la veloce evoluzione economica e politica degli ultimi anni e la conseguenza più immediata è la scarsa ricettività globale e internazionale da parte dei nostri studenti.
Per questo motivo Fondazione TIM collabora con Fondazione Intercultura, che mira a promuovere nelle scuole una maggiore sensibilità alle tematiche di respiro internazionale, con pratiche didattiche e scambi internazionali di alunni e insegnanti. La collaborazione tra le due fondazioni punta alla realizzazione di un osservatorio sui processi di internazionalizzazione della scuola italiana.
L'Osservatorio nazionale sull'internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca intende:
Per approfondire
http://www.intercultura.it/
http://www.scuoleinternazionali.org/
La collaborazione tra Fondazione Intercultura e Fondazione Telecom Italia continua nel 2014.
È on line il portale www.scuoleinternazionali.org, per documentare quanto avviene in Italia in questo settore e stimolare l'apertura delle scuole all'Europa e al resto del mondo.
Collaborano al progetto anche la Direzione Generale per gli Affari Internazionali del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e l'Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della scuola.
Il 3 ottobre è stata presentata a Torino, presso l'Unione degli Industriali, la ricerca 2013 dell'Osservatorio nazionale sull'internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca di Fondazione Intercultura e Fondazione Telecom Italia.
La situazione nazionale non è incoraggiante.
La scuola italiana non riesce ancora ad essere al passo con l'Europa nel percorso verso l'internazionalizzazone. Solo il 53% delle scuole italiane adesisce a progetti internazionali, a fronte del 97% in Germania, dell'89% in Spagna, dell'88% in Francia e del 79% in Svezia.
La nota positiva è che quella metà delle scuole italiane che sviluppano attività, coinvolgono percentualmente più studenti che gli altri Paesi, ad eccezione della Germania.
L'Italia si distingue, tuttavia, per le aspettative che gli studenti ripongono sulla capacità e sul ruolo della scuola nel favorire una loro emancipazione di carattere internazionale. Ma resta alta la percentuale, anche tra gli stessi studenti italiani che hanno partecipato a tali attività, di chi ritiene che i progetti internazionali siano ancora troppo pochi: lo dice il 68%, contro il 49% dei francesi, il 43% degli spagnoli, il 39% dei tedeschi e il 29% degli svedesi.
Da questo atteggiamento discende il giudizio complessivo sull'internazionalizzazione delle scuole, molto più negativo da parte degli studenti italiani (il 56% degli intervistati dà voto insufficiente) rispetto alle opinioni degli studenti di altri Paesi. Metà delle scuole italiane non attiva iniziative internazionali. Forse è anche questo il motivo per cui solo uno studente italiano su tre (32%) è a conoscenza della possibilità di aderire a un programma di mobilità individuale. In Italia aderisce nel 95% dei casi per propria iniziativa, negli altri Paesi la partecipazione nasce da iniziative scolastiche.
«Occorre mettere in campo iniziative e programmi quanto più innovativi e sfidanti per agevolare la scuola italiana a migliorare i processi di internazionalizzazione e recuperare velocemente il gap che la penalizza a livello europeo. Essere cittadini del mondo deve rappresentare, soprattutto per le nuove generazioni, un'occasione unica di sviluppo ed emancipazione, uno straordinario volano di crescita per nuove opportunità professionali e personali, un'insostituibile esperienza formativa. In questo sono essenziali le tecnologie che possono vivificare e aumentare, se usate in maniera consapevole, il rapporto reale di internazionalità, dove la relazione e il confronto, l'incontro con culture diverse e il riconoscimento dell'altro, creano altri tipi di connessioni, intense e significative.»
Marcella Logli, Segretario Generale Fondazione Telecom Italia
Alla sezione STAMPA del sito la rassegna stampa della presentazione del Rapporto 2013.
Il 27 settembre è stato presentato a Milano, presso la sede dell’Assolombarda, il IV Rapporto dell’ Osservatorio nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca. La ricerca è realizzata da Ipsos per conto di Fondazione Intercultura e Fondazione Telecom Italia.
Quest’anno la parola passa ai diretti interessati, 800 studenti contattati via web, e 400 genitori. Il quadro della ricerca non è molto confortante: se lo scorso anno, le interviste a presidi e docenti avevano decretato, in tema di internazionalizzazione scolastica, un voto di discreta sufficienza - rispettivamente 6,3 e 6,7 – nel 2012 il giudizio degli studenti contattati non è affatto positivo, attestandosi a un severo 4,9.
Se l’insegnamento è comunque valutato più che sufficiente (6,6) e risultano promossi l’attenzione ai valori della cittadinanza italiana (6,5) e di quella europea (6,2), la capacità di valorizzazione degli studenti stranieri (6,2) e il sostegno nella crescita dello studente (6,1), valori insufficienti si registrano nella mancanza di conoscenza delle lingue straniere da parte dei docenti non di lingua (5,4), nella collaborazione con le scuole estere (5,0), nel sostegno ai programmi di mobilità (5,6).
D’altronde, le stesse iniziative di mobilità sono viste per il 63% degli intervistati come un fenomeno di nicchia: se solo per il 53% degli studenti la propria scuola ha organizzato un’attività internazionale, neppure il 40% dei ragazzi ha vissuto un’esperienza scolastica all’estero, ma è pur vero che il rapporto Ipsos sancisce che gli studenti “tradizionalisti” superano quelli “intraprendenti” (27% vs 25%) e che solo il 36% si dichiara disposto di espatriare almeno due anni pur di cercare lavoro.
Come ha dichiarato il Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia, Fabio Di Spirito, «l’impegno di Fondazione Intercultura e, come suo partner, di Fondazione Telecom Italia nel continuare a realizzare l’Osservatorio diventa, se possibile, ancora più forte e determinato proprio perché è chiara oramai la consapevolezza che non si tratta solamente di una partita che si gioca solo nella scuola italiana, come sistema di organizzazione di scambi e di conoscenze reciproche. Qui entra in gioco invece la capacità realmente formativa dei nostri docenti a contrastare le paure, a supportare i percorsi di crescita degli studenti, ad offrire suggestioni e opportunità che diano possibili alternative al trend oggi vincente delle reti di relazioni localistiche».
Il 29 settembre 2011 è stato presentato a Roma il III Osservatorio sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca, realizzato da IPSOS per conto di Fondazione Intercultura e Fondazione Telecom Italia.
Dal 2009 l’Osservatorio punta a documentare - con il supporto di Fondazione Telecom Italia, partner dal 2010 - la situazione italiana in questo settore e stimolare l’apertura delle scuole all’Europa e al resto del mondo.
Il III Rapporto aggiorna e amplia l’indagine su 7 Regioni, intervistando 402 scuole secondarie (nuove per i 2/3 rispetto al precedente esame) e 892 docenti di materie umanistiche, scientifiche, tecniche e di lingue straniere, affiancati nelle risposte, spesso discordanti, dei loro presidi.
A quanto emerge dal Rapporto, l’indice nazionale di internazionalizzazione della scuola italiana dal 2009 resta stabile al 37%, pur se gli insegnanti ritengono altamente positiva (69%), l’efficacia degli scambi (76% per i presidi) con un voto medio pari ad 8,4.
Sono intervenuti Roberto Ruffino, Segretario Generale di Fondazione Intercultura, Giovanna Barzanò, Direzione Generale per gli Affari Internazionali del MIUR, Ada Maurizio, V Ufficio Ministero degli Affari Esteri, e Fabio Di Spirito, Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia.
Roberto Ruffino ha sottolineato il valore dello scambio come esperienza educativa, riconoscendone anche la “dimensione sentimentale” che la sostiene.
Fabio di Spirito ha affermato che «l’incontro con culture diverse rappresenta una straordinaria opportunità formativa, soprattutto per i giovani» perché «in una forma di dipendenza tra la dimensione nazionale e internazionale, è importante rappresentare il proprio sé in un contesto più ampio, dove la conoscenza della lingua è un fattore fondamentale».
Giovanna Barzanò ha auspicato una valutazione delle esperienze non solo quantitativa e numerica, ma descrittiva e analitica dello “studio dei casi”, inserendo il fenomeno dell’internazionalizzazione in quello più ampio della globalizzazione.
Per Ada Maurizio è necessaria una formazione anche dei docenti per valorizzare la progettualità scolastica, nonché l’educazione e il confronto interculturale.
In merito alle barriere che impediscono l’attuazione dei processi di internazionalizzazione, ne hanno discusso poi autorevoli esponenti del settore scolastico: Max Bruschi, Consigliere del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Licia Cianfriglia, Vicepresidente ANP (Associazione Nazionale dei Dirigenti e delle Alte Professionalità della Scuola), Anna Maria Curci, Vicepresidente LEND.
Infine, la scrittrice Dacia Maraini, profonda conoscitrice delle culture multirazziali e grande viaggiatrice, ha incontrato e condiviso le esperienze di sei ragazzi di ritorno da un’esperienza di scambio in Argentina, Costarica, USA, India, Malesia e Cina.
Il 7 settembre 2010 è stato presentato a Milano, presso la sede Telecom Italia di piazza degli Affari, il II Rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca.
La ricerca è realizzata da Ipsos per conto di Fondazione Intercultura e Fondazione Telecom Italia.
Al convegno hanno partecipato: il Segretario Generale di Fondazione Intercultura, Roberto Ruffino; il Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia, Fabio Di Spirito; il Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale Lombardia, Giuseppe Colosio; Grazia Fassorra, di Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della scuola; il Presidente LEND, Lingua e Nuova Didattica, Silvia Minardi; la studentessa Erica Aiazzi; Federico Pace, di Repubblica.it e l’astronauta dell’ESA, Luca Parmitano.
A presentare i risultati dell'indagine, Nando Pagnoncelli, di IPSOS Public Affairs.