Il progetto dell’Unifi permette alle persone con disabilità sensoriali di vivere l’arte in modo più inclusivo e coinvolgente.
Video guide interattive e personalizzate, percorsi sensoriali con stimoli tattili, sonori e olfattivi, realtà aumentata: l’uso della tecnologia entra a pieno titolo nelle sale dei musei con l’obiettivo di far vivere un’esperienza dell’arte più piena e appagante anche a chi ha disabilità sensoriali.
L’idea del Dipartimento di Architettura (DIDA) dell’Università di Firenze, sviluppata in partnership con il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano è risultata vincente sposando in toto gli obiettivi posti dal bando “L’arte che accoglie”, lanciato da Fondazione TIM proprio per sostenere le tecnologie innovative capaci di abbattere ostacoli sensoriali, percettivi e psico-cognitivi e rendere i musei più inclusivi.
A sperimentare per primi il nuovo modo di accogliere i visitatori immaginato da XAll saranno tre prestigiose istituzioni fiorentine: Museo di Palazzo Vecchio, Museo del Bargello, e Museo Bardini.
I destinatari specifici dei nuovi supporti alla visita sono le persone con disabilità sensoriale, ma il progetto intercetta tutti i target, compresi nuovi segmenti di pubblico e fasce deboli..
Ma in una seconda fase, ed è questo un ulteriore aspetto innovativo e convincente del progetto, il “design for all” ideato dal DIDA potrà essere adottato anche da altre realtà museali, grazie all’impiego di tecnologie open source gratuite facilmente adattabili a contesti diverse.
Se l’arte è per sua vocazione rivolta a tutti, “XAll – Tutta un’altra guida” la aiuta ad arrivare anche a chi solitamente ha più difficoltà a recepirla, contribuendo a renderla davvero un messaggio universale.
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