Era stata annunciata lo scorso 12 aprile ed è stata approvata il 10 luglio dal Consiglio dei Ministri la Legge delega di Riforma del Terzo Settore.
Sono tre gli assi del cambiamento annunciato lo scorso 12 aprile, evidenziati già nel titolo della Legge delega: "Riforma del Terzo Settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio Civile Universale".
È una riforma snella, questa, fatta di 7 articoli. Nei prossimi sei mesi il Governo si occuperà di varare i relativi decreti delegati perché le norme comincino ad operare dal 2015.
Dai bond solidarietà alla stabilizzazione del 5 per mille, dal servizio civile che porterà i giovani ad operare anche all'estero alla nuova impresa sociale, fino all'obbligo di trasparenza delle associazioni: sono questi i punti cardine della riforma che mira a valorizzare il volontariato, oggi basato in Italia sul coinvolgimento di 5 milioni di persone.
Bond di solidarietà. Verranno introdotti meccanismi per la diffusione dei titoli di solidarietà e di altre forme di finanza sociale.
5 per mille permanente. A questo si associa l'introduzione di una tassazione che tenga conto non solo delle finalità solidaristiche delle onlus, ma anche del divieto di ripartizione degli utili. Verranno, inoltre, riviste le agevolazioni fiscali che riguardano le attività di volontariato.
Servizio civile. Si prospetta una programmazione almeno triennale dei contingenti di giovani, anche stranieri. I ragazzi e le ragazze coinvolte faranno anche esperienze all'estero, dentro e fuori l'Ue. Il Servizio Civile farà curriculum sia nei percorsi di istruzione che in ambito lavorativo.
Immobili non utilizzati e della criminalità. Per sostenere economicamente gli enti del Terzo Settore verranno studiate forme per accelerare l'assegnazione, a loro favore, degli immobili pubblici inutilizzati o dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Impresa sociale. Vengono ridisegnate la disciplina delle società che operano in questo settore, con ampliamento dei settori di attività, previsione di forme di remunerazione del capitale sociale, possibilità di accedere a forme di raccolta di capitali di rischio, introduzione di misure fiscali volte a favorire gli investimenti di capitale nelle imprese sociali.
Registro unico di settore. Per favorire la piena conoscibilità di quanto fa il Terzo Settore in tutto il territorio nazionale.
Per approfondire
Terzo Settore: si va verso la riforma