Gli obiettivi del progetto, realizzato grazie al contributo di Fondazione TIM, sono stati illustrati alla presenza del Sindaco Andrea Romizi e del Responsabile del Centro Atlas Simone Donnari. È intervenuto anche il Presidente di Fondazione TIM Salvatore Rossi, che ha salutato i presenti con un videomessaggio.
Il progetto Senti chi parla si pone l'obiettivo di contrastare l'isolamento della popolazione anziana, promuovendo e incentivando la creazione di nuove relazioni, scambi di esperienze a distanza e in presenza, valorizzando la dimensione trans-generazionale attraverso lo sviluppo di una tecnologia semplice e accessibile. Il progetto prevede il rilascio di una App costruita sui fabbisogni rilevati.
Si formeranno gruppi in presenza che, grazie anche alla collaborazione con l’Ufficio della Cittadinanza del Comune di Perugia, coinvolgeranno oltre 60 anziani che per primi avranno modo di usufruire dell’esperienza e nell’occasione fare reali nuove conoscenze. Sarà anche creata una Banca del tempo digitale che proporrà appuntamenti tematici, in cui ciascuno potrà offrire e scambiare il proprio sapere e le proprie conoscenze, così da valorizzare ancora di più gli scambi tra anziani e altre fasce di popolazione.
Con questa finalità potrebbero essere attivati alcuni servizi come, ad esempio, aiuto compiti; conversazioni in italiano per cittadini di origine straniera; supporto agli anziani per risolvere piccoli problemi legati ad altri strumenti digitali; scambio di ricette tipiche regionali, ecc. Un’occasione preziosa per creare nuovi legami e relazioni e allo stesso tempo familiarizzare e acquisire maggiori competenze sull’uso delle tecnologie digitali.
Durante presentazione, è stato proiettato il Docufilm "Il Contatto", vincitore di numerosi premi internazionali, diretto da Kristina Sarkyte e realizzato in collaborazione con Associazione Atlas Onlus, prodotto da Hyperreality snc. e Università di Roma Tre. Il Docufilm racconta il lavoro di un gruppo di operatori formato da arteterapeuti e psicologi che si immergono nella realtà aumentata dello schermo interattivo per poter costruire un dialogo sperimentale ed innovativo con ragazzi con neurodiversità.
La proiezione è stata un modo per illustrare l'approccio del Centro Atlas, tra comunicazione non verbale e digitale, verso un orizzonte che pone al centro la persona e il suo scoprirsi attraverso gli altri, creando legami.