Il 3 ottobre è stata presentata a Torino la ricerca 2013 dell'Osservatorio nazionale sull'internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca di Fondazione Intercultura e Fondazione Telecom Italia.
La situazione nazionale non è incoraggiante.
La scuola italiana non riesce ancora ad essere al passo con l'Europa nel percorso verso l'internazionalizzazone. Solo il 53% delle scuole italiane adesisce a progetti internazionali, a fronte del 97% in Germania, dell'89% in Spagna, dell'88% in Francia e del 79% in Svezia.
La nota positiva è che quella metà delle scuole italiane che sviluppano attività, coinvolgono percentualmente più studenti che gli altri Paesi, ad eccezione della Germania.
L'Italia si distingue, tuttavia, per le aspettative che gli studenti ripongono sulla capacità e sul ruolo della scuola nel favorire una loro emancipazione di carattere internazionale. Ma resta alta la percentuale, anche tra gli stessi studenti italiani che hanno partecipato a tali attività, di chi ritiene che i progetti internazionali siano ancora troppo pochi: lo dice il 68%, contro il 49% dei francesi, il 43% degli spagnoli, il 39% dei tedeschi e il 29% degli svedesi.
Da questo atteggiamento discende il giudizio complessivo sull'internazionalizzazione delle scuole, molto più negativo da parte degli studenti italiani (il 56% degli intervistati dà voto insufficiente) rispetto alle opinioni degli studenti di altri Paesi. Metà delle scuole italiane non attiva iniziative internazionali. Forse è anche questo il motivo per cui solo uno studente italiano su tre (32%) è a conoscenza della possibilità di aderire a un programma di mobilità individuale. In Italia aderisce nel 95% dei casi per propria iniziativa, negli altri Paesi la partecipazione nasce da iniziative scolastiche.
Per approfondire, potete consultare la pagina dedicata al progetto Osservatorio per l'internazionalizzazione della scuola italiana.