Per i bambini e i ragazzi con dislessia, le lettere tra le pagine, che siano da studiare per la scuola o da leggere per il piacere di scoprire storie e mondi, possono rappresentare un ostacolo difficile da superare. Per affrontare questo disturbo fin dai primi step, Fondazione TIM sostiene progetti dedicati a fornire strumenti utili oltre a informare e sensibilizzare quanti non conoscono queste realtà.
Ma quanti e quali sono i mezzi e metodi a cui gli studenti possono far ricorso per affrontare i libri e lo studio, per avere così un’opportunità concreta nella quotidianità? Piano Didattico Individualizzato e Personalizzato
Una volta rilevato e certificato il disturbo specifico dell’apprendimento, la scuola potrà intervenire seguendo le direttive date dalla Legge 170/2010 per gli alunni con DSA. La stessa legge, infatti, individua tra le sue finalità quella di favorire il successo scolastico degli alunni anche attraverso misure didattiche di supporto e di assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità.
Le caratteristiche peculiari del bambino o ragazzo con DSA saranno quindi prese in considerazione per la realizzazione di un Piano Didattico Individualizzato e Personalizzato. In particolare:
- nel primo caso, le metodologie specifiche saranno adattate, in funzione delle caratteristiche del singolo, agli obiettivi comuni per tutta la classe, potenziando determinate abilità e facendo acquisire competenze specifiche;
- nel secondo caso, si avrà in più una calibrazione specifica degli obiettivi didattici sull’unicità personale di ciascun alunno, promuovendone le potenzialità e il successo formativo.
Il procedimento di apprendimento nelle classi, così integrato per rendere la didattica più inclusiva rispetto agli studenti con DSA, potrebbe in realtà essere un’opportunità anche per tutti gli alunni della classe che andrebbero, in alcuni casi, a beneficiare di una formazione più efficace. Un esempio in questo senso arriva dalla sperimentazione nelle scuole di un tipo di apprendimento esperienziale con il progetto VRDI – Virtual Reality per la Didattica Inclusiva, realizzato insieme all'Istituto Superiore Mario Boella. Strumenti compensativi e misure dispensative
Il Piano Didattico Personalizzato, dunque, dovrà prevedere obiettivi da raggiungere, strategie da applicare e metodologie didattiche specifiche quali gli strumenti compensativi e le misure dispensative, anche temporanee, che si rendano necessarie per il caso specifico.
Per quanto riguarda gli strumenti compensativi, cioè quegli strumenti didattici che sostituiscono o facilitano lo studente nell’esercizio quotidiano, ci sono:
- l’uso del registratore vocale per il riascolto delle lezioni;
- l’uso di programmi di video scrittura con correttore ortografico;
- l’utilizzo della calcolatrice;
- il ricorso a tabelle con regole grammaticali, tavola pitagorica, formulari e mappe concettuali;
- testi e contenuti multimediali;
- audiolibri (ad esempio, Libro AID realizzato dall’Associazione Italiana Dislessia con il sostegno di Fondazione TIM).
Le misure dispensative, invece, hanno lo scopo di evitare agli studenti con DSA lo svolgimento di alcune prestazioni che, a causa del disturbo in questione, sarebbe per loro difficili e quindi non funzionali a un corretto apprendimento. Durante le lezioni, quindi, si cercherà di evitare loro:
- la lettura ad alta voce
- la scrittura veloce sotto dettatura,
- la memorizzazione di tabelline e elenchi di vocaboli.
Per il successo formativo dello studente con DSA, inoltre, sarà ottimale prevedere un tempo maggiore per lo svolgimento di una prova o il poter svolgere la stessa su un contenuto ridotto poiché il tempo e l’impegno richiesti nel caso specifico dal soggetto con DSA sono maggiori rispetto quelli degli altri.
In conclusione, sono diverse le risorse e le opportunità a disposizione di chi si trova, ogni giorno, a dover affrontare la difficoltà di lettura, per rendere quest’ultima un ostacolo superabile con uno stimolo sia per l’alunno che per tutti i suoi compagni.