Lo scorso 14 gennaio, a Roma, è stato presentato Donare per curare. I Rapporto sulla povertà sanitaria e sulla donazione dei farmaci in Italia.
Quanto emerge dal Rapporto evidenzia che nel nostro Paese «la povertà non è solo di carattere economico, si manifesta in diversi modi: c'è la povertà di chi ha perso il lavoro, di chi ha perso casa. Ma anche di chi si ammala e non ha risorse per pagarsi le medicine.» [Gianni Bottalico, Presidente nazionale della Acli]
L'indagine sull'impoverimento sanitario del Paese, tracciata dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, è stata realizzata dall'Osservatorio nazionale sulla Donazione Farmaci, creato a giugno 2013 con l'obiettivo di garantire un'informazione continuativa e pubblica sui temi della povertà sanitaria e composto da ricercatori delle Università Cattolica e Statale di Milano. Per le analisi, i ricercatori si sono basati sui dati della giornata annuale di raccolta del farmaco, delle donazioni delle aziende farmaceutiche e dei sistemi di monitoraggio degli oltre 1.500 enti caritativi che fanno parte della rete servita dal Banco Farmaceutico.
Nel 2013 gli italiani hanno donato un 1milione e 162mila confezioni di medicinali. Ma ancora tutto ciò non basta a far fronte alla crescita esponenziale delle domande di aiuto.
Il Sistema Sanitario nazionale si è dimostrato incapace di dare risposta al bisogno di salute di tutti i cittadini: esiste un bisogno inevaso di farmaci a pagamento, anche per malattie banali (come gli antinfluenzali o gli analgesici).
Il Rapporto sottolinea come dal 2007 al 2012 la povertà assoluta è cresciuta del 60% coinvolgendo 4,8 milioni di persone (6,8% della popolazione). Nelle famiglie povere si spendono in media 16,34 euro al mese per la sanità (2% dell'intero budget familiare) contro i 92,45 euro spesi in media dalle famiglie italiane (3,7% dell'intero budget familiare) e di quei 16 euro ben 12,50 sono destinati all'acquisto di medicinali, contro i 44 euro al mese della media italiana: in altri termini i poveri assoluti spendono 21,5 milioni di euro al mese per l'acquisto delle medicine, sostenendo il 3,4% della spesa privata farmaceutica complessiva. Un bisogno in espansione cui è corrisposto un deciso incremento delle donazioni, tuttavia incapace di sanare il gap tra bisogno e risposta: tra il 2007 e il 2013 la Fondazione Banco Farmaceutico ha incrementato la raccolta di farmaci del 241% grazie alla crescita del 24% delle donazioni da privati durante la giornata di raccolta e al boom delle donazioni aziendali (+1.345%), ma nel 2013 la capacità di copertura del bisogno è scesa al 43,22% contro il picco del 65,1% raggiungo nel 2011.
La raccolta dei farmaci va aiutata a crescere potenziando le alleanze già in atto e le capacità di risposta del mondo non profit al problema della povertà. Un'ulteriore svolta potrebbe essere rappresentata da una norma di settore che renda più agevole e fluido il transito dei farmaci, rendendo ancora più conveniente la partecipazione da parte delle imprese, a cui il Senato starebbe lavorando.
A tal proposito, l'Avvocato Sonia Selletti, esperto in materia farmaceutica, spiega:
«Un quadro di norme esiste già, ma non sono omogenee, funzionano in modo sincopato, quando serve un corpo normativo unico per rendere omogeneo il livello di garanzie.»
Per approfondire potete consultare la Rassegna Stampa relativa alla presentazione del Rapporto e visitare il sito della Fondazione Banco Farmaceutico Onlus.
La prossima GIORNATA DI RACCOLTA DEL FARMACO verrà effettuata sabato 8 febbraio in tutte le farmacie che partecipano all'iniziativa.