Sono passati due anni da quel 24 dicembre 2008 che ha visto la nascita ufficiale di Fondazione Telecom Italia. 
Il Gruppo Telecom Italia decideva così di fondare un nuovo soggetto, una fondazione, per meglio rappresentare il proprio impegno sul fronte della responsabilità sociale d’impresa e delle relazioni con la comunità che interagisce e confina con esso. Sono stati anni impegnativi, densi, ricchi di sfide e di passione: lavorare in una fondazione d’impresa oggi, nella crisi di quel modello basato sulle nozioni di futuro e di progresso che per almeno due secoli hanno rappresentato i pilastri dello sviluppo economico e sociale del nostro mondo, è davvero un'occasione continua di verifica, di stimolo, di analisi, in una parola: di relazione. 
Relazione con settori molto complessi e delicati che stanno affrontando un passaggio fondamentale come quello di garantire un adeguato livello di servizi, a fronte di un'evidente riduzione delle risorse economiche disponibili rispetto a un tempo. 
Come fare? Sto parlando del mondo sociale, attento ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione, alle nuove esigenze che emergono dalla ridefinizione dei confronti rispettivi tra famiglia, associazioni, enti locali e sensibile alla sofferenza e al dolore. Sto parlando di settori trainanti per l'economia del nostro Paese, quali la valorizzazione del patrimonio storico-artistico, oppure decisivi per la costruzione di un futuro sano ed equilibrato delle generazioni future, come la scuola e l'ambiente. In questi anni abbiamo soprattutto ascoltato perché l'ascolto è luogo di scambio e di ricchezza condivisa. 
Dopo aver individuato quelle progettualità che meglio di altre ci sembravano realizzare il nostro obiettivo, abbiamo fatto una scommessa: siamo convinti che una nuova conoscenza, attenta agli stimoli tecnologici, alle nuove emergenze sociali e a forme innovative di relazione, possa rappresentare un fattore di inclusione sociale e professionale. A due anni dalla nascita di Fondazione Telecom Italia, e in occasione della pubblicazione del nostro primo bilancio stampato, permettetemi di salutare tutti coloro che in questi due anni di lavoro sono entrati in relazione con noi.
Non solo quelli che sono diventati nostri partner e compagni di cammino, ma anche quelli con cui non è stato possibile fare un po’ di strada insieme, ma che comunque ci hanno trasmesso la loro voglia di cambiare, di migliorare il mondo.

Grazie di cuore a tutti voi.
Joaquín Navarro-Valls Presidente di Fondazione Telecom Italia