Il 30 settembre scorso, a Milano, si è tenuto il primo incontro del percorso di avvicinamento alla costituzione di Social Value Italia. Nelle intenzioni dei partecipanti, Social Value Italia dovrebbe raccogliere l’esperienza di SROI Network International e SIAA Social Impact Analysts Association, due dei più importanti network internazionali attivi sui temi della misurazione, che, fondendosi nell’estate scorsa, hanno dato vita ad un nuovo soggetto: Social Value International.
Il confronto ha visto come tema principale l’opportunità di promuovere, nei prossimi mesi, una riflessione su tematiche e metodi della misurazione dell’impatto sociale in Italia.
Nel contesto della filantropia contemporanea e della finanza sociale si è sviluppato, a livello globale, un consenso sulla necessità di migliorare le tecniche di monitoraggio e valutazione (M&V). Di fatto, la consistenza e la validità degli interventi e progetti sociali necessitano di un percorso di M&V in grado di stabilirne l’impatto, l’efficienza e la sostenibilità.
In particolare, si è posto l’accento sull’importanza nel determinare l’impatto sociale delle organizzazioni e dei progetti, sia in termini positivi che negativi. Ovvero valutare gli effetti piuttosto che le intenzioni. In questo senso, vi è uno slancio ad andare oltre l’analisi degli output – le attività e i servizi erogati – a favore di un’attenzione agli outcome – i cambiamenti generati nella vita dei beneficiari, fino ad comprendere l’impatto, cioè i risultati direttamente attribuibili all’intervento e le ricadute sul lungo periodo.
Questo approccio al tema del M&V comporta tre conseguenze principali:
1. il miglioramento nel processo di decision-making tanto dei donatori quanto degli operatori;
2. una costante crescita di competenze di tutti gli stakeholder;
3. il continuo perfezionamento degli interventi.
Attraverso un network italiano, si intende oggi avvicinarsi al tema della misurazione del valore sociale per:
- posizionare l’Italia nell’ambito della riflessione globale sulla valutazione e misura dell’impatto sociale;
- comprendere il cambiamento, sostenendo il focus sulla Teoria del Cambiamento anche in sede di valutazione, non solo di progettazione, attraverso l’analisi degli outcome (gli effetti intermedi e finali del cambiamento vissuto dai beneficiari delle attività dell’organizzazione/progetto);
- responsabilizzare gli stakeholder, attraverso il loro coinvolgimento costante nel processo di analisi, che favorisce l’ownership e l’empowerment tanto dei beneficiari, quanto degli erogatori del servizio e dei donatori;
- comunicare in modo trasparente i momenti del processo d’analisi, attraverso la valorizzazione dello strumento comunicativo dello storytelling;
- condividere metodologie e risultati grazie ad un framework in grado di integrare diversi strumenti d’indagine qualitativi e quantitativi, allo scopo di generare un open source di buone pratiche a livello nazionale, e partecipare a quello internazionale;
- sperimentare perfezionando gli approcci attraverso il processo di valutazione (ovvero la misurazione come tecnica per migliorare e non per dimostrare, in un’ottica di formazione costante e apprendimento diretto proveniente dall’esperienza vissuta);
- Innovare le istituzioni, le organizzazioni, i processi e gli interventi, problematizzando costantemente il campo d’analisi, allo scopo di tracciare le linee per la scalabilità degli interventi, e sperimentando nuovi modelli di business efficaci in grado di produrre risultati concreti e misurabili.
Hanno partecipato all’incontro: ALTIS-Università Cattolica, Human Foundation, KPMG, Fondazione Sodalitas, Fondazione Telecom Italia, Fondazione Vodafone, Puntodock, Reverso, UBI Banca, Telecom Italia, Impact&Sum.