GRUPPO TIM

Confiscati Bene 2.0 Restituire i beni alla comunità

Istruzione e Ricerca Scientifica

Confiscati Bene 2.0 Restituire i beni alla comunità

La legalità per il benessere della collettività civile.

Progetto dal forte profilo civico, Confiscati Bene 2.0 avvicina i cittadini al bene comune, rendendoli protagonisti di attività di monitoraggio e segnalazione d’uso sui beni confiscati alle mafie.

Istruzione e Ricerca Scientifica

Ente beneficiario
  • Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Italia
A CHI È RIVOLTO
Associazioni, Cooperative, Comuni, Province e Regioni

Status del progetto

100%

Data di partenza

09.2016

Durata

38 mesi

Valore del contributo 95.000€

€ 95.000

Il portale Confiscati bene 2.0è il portale web nazionale perla trasparenza e la promozione del riutilizzo dei beni confiscati alle mafie mediante la loro mappatura e analisi. Dal 2016 al 2018, sono state realizzate tre scuole di monitoraggio civico nazionale e c’è stato un incremento dei dati relativi alle pratichedi riutilizzo monitorate, passandoda 520 (nel 2016) a 766 (nel 2018)in tutte le regioni italiane. Con la legge 109/1996i beni sottratti alle mafie vengono riutillizzati a fini sociali.

Sensibilizzare, comunicare, condividere, cambiare. Tutto questo si può fare anche con la tecnologia digitale, che aiuta ad accorciare le distanze, a mettere a fattor comune.

Confiscati Bene 2.0 è il progetto proposto da Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie che dal 1995 si occupa di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Fondazione TIM, nell’edizione 2015 di Fondazione #ITALIAx10, ha deciso di sostenere questo progetto a forte impatto sociale grazie al richiamo al valore della legalità, puntando alla trasparenza e al monitoraggio civico dei beni confiscati alle mafie. Al progetto partecipa anche l'Associazione OnData (ondata.it) in qualità di partner tecnico per gli aspetti tecnologici e l'elaborazione degli Open Data. 

I beni confiscati sono tutti quei beni mobili, immobili e aziendali che, grazie alla legge 109 del 1996, una volta sottratti alle mafie, vengono riutillizzati a fini sociali, mediante l'assegnazione a quei soggetti - Associazioni, Cooperative, Comuni, Province e Regioni - in grado di restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro.

Confiscati bene 2.0 è il portale web nazionale per la trasparenza e la promozione del riutilizzo dei beni confiscati, fondato su due funzioni principali:

  • Raccogliere, creare, fornire dati in open data completi, fruibili, aggiornati, tanto sul bene quanto sulla “vita” del bene.

  • Generare comunità che si occupino, si interessino e operino sui beni confiscati, rendendoli luogo di partecipazione tramite il monitoraggio civico; il racconto di best practice istituzionali, la promozione di progettualità degli enti gestori, al fine di rendere i beni confiscati volano di coesione territoriale.

In particolare, dal 2016 al 2018, sono state realizzate tre scuole di monitoraggio civico nazionale e c’è stato altresì un incremento dei dati relativi alle pratiche di riutilizzo monitorate, passando da 520 (nel 2016) a 766 (nel 2018) in tutte le regioni italiane.

In quattro regioni, Emilia Romagna, Toscana, Valle D’Aosta e Campania, sono state realizzate altrettante scuole di formazione regionali, mentre i Campi di impegno e formazione sul monitoraggio dei beni confiscati alle mafie, E!state Liberi, a Isola di Capo Rizzuto (KR), Battipaglia (SA) ed Erbè (VE), hanno coinvolto un totale di 130 persone.

Il portale Confiscati Bene 2.0 è stato presentato il 20 novembre 2018 alla Sala Igea dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, a Roma, evento in cui si è parlato di trasparenza dei dati relativi ai beni confiscati e del ruolo della cittadinanza attiva con esperienze di riutilizzo e monitoraggio civico sui beni confiscati alle mafie.